L’attuale Accordo di Cotonou, adottato nel 2000, è un accordo di partnership di fondamentale importanza che sostiene i rapporti tra l’Unione Europea e 79 paesi ACP (Africa, Caraibi e Pacifico). La scadenza di tale accordo inizialmente era prevista per febbraio 2020, invece, è stata prolungata al 30 novembre 2021, periodo dopo il quale dovrebbe entrare in vigore il cosiddetto Accordo Post-Cotonou.
La partnership siglata nel 2000 mira a ridurre ed eliminare la povertà, contribuendo inoltre ad una maggiore integrazione dei paesi ACP nell’economia mondiale. Si basa su tre pilastri:
- Dimensione politica;
- Cooperazione in ambito economico e commerciale;
- Cooperazione allo sviluppo.
Il nuovo accordo
Dopo circa tre anni dall’inizio del nuovo negoziato, la Commissione Europea ha pubblicato il nuovo accordo di partenariato, che stabilisce il nuovo quadro di cooperazione ventennale tra le aree interessate, ovvero, l’Unione Europea e i paesi ACP. L’Accordo Post-Cotonou coinvolge regioni che presentano rilevanti differenze sotto innumerevoli aspetti, difatti, le azioni previste, si fondano su priorità e valori di base ma anche su protocolli regionali “su misura” che rispecchiano le necessità di ogni area regionale. La firma definitiva dell’accordo è prevista per il secondo semestre di quest’anno.
Gli ambiti principali presenti nell’Accordo Post-Cotonou sono:
- migrazione e mobilità;
- sviluppo e crescita sostenibili ed economia inclusiva;
- cambiamento climatico;
- diritti umani;
- governance e democrazia;
- sicurezza, pace e stabilità come elementi chiave per uno sviluppo sostenibile;
- sostenibilità ambientale;
- sviluppo umano, che comprende: parità di genere, sanità, istruzione.
Non casualmente, tra gli ambiti principali sono presenti dei riferimenti all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e all’accordo di Parigi sul cambiamento climatico; difatti, le azioni presenti nell’accordo di Post-Cotonou avranno un peso rilevante nel raggiungimento degli obiettivi previsti da ambedue.
Le differenze tra l’Accordo di Cotonou e l’Accordo Post-Cotonou
Rispetto alla convenzione precedente sono state apportate delle modifiche e degli aggiustamenti. Innanzitutto, si tratta di un accordo vincolante che coinvolge ben 106 paesi partecipanti. Elementi presenti nell’Accordo di Cotonou come: il dialogo politico, la cooperazione allo sviluppo, le preferenze in ambito commerciale e gli accordi di partenariato economico, non fanno più parte del neo-accordo, ma saranno trattate indipendentemente da questo. Con l’abbandono del Fondo Europeo di sviluppo (FES), il nuovo strumento finanziario “Global Europe” verrà utilizzato per regolare le procedure della cooperazione finanziaria e per il finanziamento delle azioni esterne all’Unione Europea.