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Verso la nuova PAC: i regimi ecologici

Verso la nuova PAC: i regimi ecologici

La Politica Agricola Comune rappresenta uno dei capisaldi della politica comunitaria. Istituita negli anni Sessanta del secolo scorso, la PAC nasce con l’ambizione di posizionare l’Unione Europea al primo posto nel mondo quanto a sicurezza, protezione e qualità alimentare. Nel corso dei decenni la PAC è stata varie volte modificata ed aggiornata. Da una parte, rispondendo alle trasformazioni socio-economiche della società europea, le politiche UE hanno supportato in misura sempre maggiore gli agricoltori. Dall’altra, per rispondere alla necessità crescenti di tutela dell’ambiente e di adozione di meccanismi più sostenibili, le strategie della PAC si sono sempre più allineate a quelli che sono ora le parole chiave dell’attuale Commissione Von Der Leyen: resilienza, sostenibilità e competitività.

La PAC ha inoltre un ruolo strategico nell’ambizioso obiettivo del Green Deal europeo, rendere l’economia europea sostenibile e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Per veder applicata la nuova PAC, bisognerà attendere la fine dei negoziati in corso tra Parlamento europeo, Consiglio e Commissione. A dicembre scorso, a tal proposito, il Parlamento ha deciso di prorogare il regolamento della PAC attualmente in vigore fino alla fine del 2022.

I regimi ecologici

A sottolineare l’importanza del ruolo della PAC nel raggiungimento degli obiettivi del Green Deal, in previsione ci sono nuovi strumenti di incentivo agli agricoltori per produrre in modo più sostenibile. Tra questi spiccano i regimi ecologici, strumenti chiave per transizione dell’agricoltura tradizionale europea verso la piena sostenibilità.

I regimi ecologici contribuiranno alla flessibilità della nuova PAC, una delle maggiori sfide che ci si è dati per il prossimo settennato 2021-2027. Tramite i c.d. eco-schemes, infatti, le autorità di gestione dei Paesi membri avranno maggiore autonomia nel definire il contenuto effettivo delle azioni ambientali e climatiche, perseguendo al tempo stesso gli obiettivi comuni dell’Unione.

Pratiche agricole sostenibili

Il 14 Gennaio 2021, la Commissione europea ha pubblicato una lista delle potenziali pratiche agricole che i regimi ecologici potranno sostenere nella nuova Politica Agricola Comune.

Per perseguire la flessibilità delle politiche europee, le pratiche ecologiche saranno definite sulla base dei bisogni e delle priorità identificate a livello nazionale e regionale. Esse inoltre dovranno comprendere al loro interno azioni di tutela del clima, dell’ambiente degli animali e della resistenza antimicrobica. Altro elemento imprescindibile sarà il perseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo.

Nel documento rilasciato dalla Commissione, sono elencate varie pratiche agricole ecologiche, tra queste oltre ovviamente alle pratiche di agricoltura biologica, si parla di gestione integrata dei parassiti, onde evitare l’utilizzo dei pesticidi nocivi per l’ambiente. Tra i diversi metodi elencati per raggiungere tale scopo, c’è il maggior uso di varietà di colture resilienti e resistenti ai parassiti.

Altro metodo a supporto dei regimi ecologi è la High nature value (HNV) farming, ovvero l’agricoltura ad alto valore naturale, che include pratiche quali la creazione e valorizzazione di habitat seminaturali, la transumanza e il pascolo comune su spazi aperti e tra colture permanenti. Non è difficile trovare tra le pratiche presenti nell’elenco antichi metodi utilizzati dai piccoli agricoltori europei, ancora una volta la chiave per la sostenibilità sembra essere ripescare nelle usanze tradizionali passate, senza perdere d’occhio gli obiettivi del futuro.