Lo scorso 15 marzo la Commissione Europea ha adottato il primo piano strategico per il Programma Horizon Europe, subentrato al predecessore Horizon 2020. A seguito dell’accordo politico del marzo-aprile 2019, la Commissione europea ha avviato un processo di pianificazione strategica che ha coinvolto il Parlamento europeo, gli Stati membri, le parti interessate e il pubblico in generale: un processo di co-progettazione in cui sono stati presentati più di 8000 contributi nelle varie fasi.
I risultati di questa pianificazione hanno determinato interessanti novità per il principale programma di finanziamento dell’UE per la ricerca e l’innovazione, tra le quali spicca una nuova procedura di valutazione delle proposte progettuali, improntata alla trasparenza.
Sebbene i criteri di valutazione delle proposte siano sempre ben specificati nei bandi, dando così la parvenza di una qualche sorta di oggettività, nella sostanza le proposte progettuali vengono valutate da persone secondo criteri che, seppur inseriti all’interno di un quadro di riferimento comune, rispondono alla loro soggettività. Ciò si manifesta spesso in palesi contraddizioni per cui può accadere che una stessa proposta progettuale riceva valutazioni ben distanti tra loro. Addirittura, non sono rari i casi per cui una proposta progettuale revisionata secondo i commenti delineati nella lettera di valutazione, e presentata l’anno successivo per lo stesso invito, riceva un punteggio ben inferiore.
Le novità introdotte con Horizon Europe lasciano quindi ben sperare nella prospettiva di superare tali zone d’ombra. Il nuovo Piano Strategico introduce infatti la valutazione cieca e il riesame della valutazione.
Se indicato nelle condizioni specifiche del bando, le proposte della prima fase delle presentazioni in due fasi saranno valutate “alla cieca”, ciò vuol dire che i candidati non possono rivelare la loro identità nella descrizione della loro proposta.
Inoltre, se il consorzio ritiene che la procedura di valutazione sia stata viziata, il coordinatore può presentare un reclamo seguendo le scadenze e le procedure stabilite nella lettera dei risultati della valutazione. Solo gli aspetti procedurali di una valutazione possono essere oggetto di una richiesta di riesame. Viene quindi esclusa dal riesame la valutazione del merito.
La richiesta deve riguardare una proposta specifica e deve essere presentata entro 30 giorni dall’accesso del beneficiario ai risultati della valutazione. Un comitato di revisione della valutazione fornirà un parere sugli aspetti procedurali della valutazione, il quale potrà consistere in una raccomandazione di una rivalutazione della proposta, che dovrà essere eseguita da valutatori che non erano stati coinvolti nella valutazione precedente, o in una conferma della valutazione iniziale.
In tal modo, da un lato si mettono i candidati sullo stesso piano evitando pregiudizi e favoritismi e, dall’altro, si apre ad un maggior dialogo e confronto tra i candidati e le commissioni valutatrici, nonché all’espressione di valutazioni più coerenti e oggettive.
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