Vivere nell’epoca dell’informazione facile, veloce ed accessibile ha, come ogni fenomeno, dei pro e dei contro.
I social media e internet sono parte di questo fenomeno e contribuiscono ampiamente nei pro e nei contro, da un lato ci permettono di informarci rapidamente e avere accesso ad un maggior numero di fonti, dall’altro è relativamente facile contribuire al bacino informativo.
Con l’aumento dei media è incrementato infatti il fenomeno della disinformazione, la diffusione intenzionale di notizie o informazioni inesatte o distorte allo scopo di influenzare le azioni e le scelte di qualcuno.
Per questo l’Unione Europea, ha deciso di affrontare le problematiche sorte attraverso l’impiego di diversi strumenti.
Per garantire maggiore tutela nel mondo digitale da quest’anno arriva il Digital Services Act, un apparato legislativo che condivide regole precise per il mondo digitale.
Il Code of Practice on Disinformation è un’altra importante novità che consiste in un sistema di autoregolamentazione implementato per contrastare la disinformazione.
In aggiunta sono a disposizione delle linee guida per gli insegnanti al fine di educare al riconoscimento della disinformazione fin dalle scuole, ed un progetto europeo, EUvsDisinfo.
Inoltre, per monitorare la veridicità delle informazioni è nato l’EDMO, l’Osservatorio Europeo sui media digitali.
Possono essere inoltre considerati come mezzi volti alla tutela dell’informazione anche gli strumenti volti a tutelare la salute e la sicurezza di chi fa giornalismo.
E’ infatti importante che oltre al contrasto della disinformazione, vi sia la sicurezza e la libertà necessaria agli operatori del settore per operare, e proprio in virtù di ciò quest’anno è stata presentata ed approvata in Parlamento Europeo una legge per tutelare la libertà dei media, il Media Freedom Act.
Tutelare i giornalisti significa tutelare l’informazione, e tutelare le informazioni comporta proteggere i cittadini.