Parole dal mondo per condividere un futuro di pace in un’epoca di guerre
Dal 28 aprile al 3 maggio si terrà a Roma un evento che prevede sei giorni di incontri interculturali, con lo scopo di far conoscere l’arte attraverso le diverse nazionalità e far riflettere su una cittadinanza globale che superi i pregiudizi e gli stereotipi. L’evento è a carattere nazionale: il primo incontro si è tenuto a Sassari, il secondo a Cagliari e, a breve, le manifestazioni coinvolgeranno alcuni dei luoghi storici di Roma, a cui seguiranno quelle nella città di Torino.
Gli incontri hanno l’obiettivo di consolidare lo scambio culturale e artistico oltre i limiti delle distanze e dei confini, superando ogni tipo di barriera. Sono di ben 140 poeti i versi raccolti nelle due antologie “Un solo mare e la parola” e “Confini di sale”, che nascono dal lavoro dell’Associazione Grecam, promotrice dell’evento. Il progetto, di respiro internazionale e nato in seguito al ventesimo Festival Internazionale della Poesia dell’Avana nel maggio 2016, vuole dare voce a chi lavora per costruire la pace, con la propria arte e il proprio talento. L’idea si ispira all’appello della giornalista e poetessa siriana Malak Sahioni Soufi, che, in occasione del Festival, condannò le violenze sui rifugiati, invitando gli artisti di tutto il mondo ad abbracciare le armi bianche della poesia per costruire ponti di parole tra i diversi continenti, in pace o in guerra.
I luoghi che ospiteranno gli eventi a Roma sono:
Acquario Romano – Piazza Manfredo Fanti, 47- il 28-29 e 30 aprile
Piazze e strade del centro storico di Roma, 1 e 3 maggio
Casa delle Letterature – Piazza dell’orologio, 3- il 2 maggio