1.771. È il numero degli sbarchi registrati dal Ministero dell’Interno nel periodo compreso tra il 1º gennaio 2020 e l’ 11 febbraio 2020, nello stesso periodo nel 2019 venivano registrati 215 sbarchi.
Ricominciano gli sbarchi? Perché, si sono mai interrotti?
Purtroppo i ‘viaggi’ dei migranti disperati, nel tentativo di trovare una vita migliore, non sono mai terminati e l’incessante instabilità politica, economica e sociale Libica e Medio orientale non incoraggia.
Gli scontri tra il governo di Serraj e il generale Haftar, i mancati accordi di pace, generano condizioni favorevoli per i trafficanti di esseri umani incentivandoli a continuare a prendere il largo verso l’Europa.
Il governo italiano ha invitato le autorità libiche a modificare ed aggiornare il Memorandum Bilaterale del 2017 “Sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto illegale al traffico di esseri umani, al contrabbando e al rafforzamento della sicurezza delle frontiere tra lo Stato della Libia e la Repubblica Italiana”, sottoscritto durante la crisi migratoria e la seconda guerra civile libica.
Il Memorandum del 2017, di durata triennale, prevedeva che il governo italiano fornisse aiuti economici e supporto tecnico alla Guardia costiera libica, con l’obiettivo di ridurre il traffico dei migranti lungo le rotte mediterranee. In cambio la Libia si sarebbe impegnata a imporre norme che migliorassero le condizioni dei centri di accoglienza dei migranti presenti sul proprio territorio.
Un accordo fortemente contrastato dai media di tutto il mondo, dalle ONG e dalle organizzazioni intergovernative come l’ONU. Il motivo principale di tale disapprovazione risiedeva nel fatto che molti militari della guardia costiera libica, a seguito degli scontri civili, appartenevano alle milizie locali e non avevano l’obiettivo di prestare soccorso in mare, ma erano direttamente collusi con i trafficanti di migranti, fungendo così da tramite. A ciò si aggiunsero le numerosissime testimonianze raccolte dai sopravvissuti ai ‘campi di accoglienza’ libici, in cui i migranti raccontano di torture fisiche e psicologiche, tanto da considerare quei centri come lager.
Secondo il comunicato del Ministero degli Esteri, il nuovo testo del Memorandum introdurrebbe “significative innovazioni per garantire più estese tutele ai migranti, ai richiedenti asilo e in particolare alle persone vulnerabili vittime dei traffici irregolari che attraversano la Libia, per promuovere una gestione del fenomeno migratorio nel rispetto dei principi della Convenzione di Ginevra sui rifugiati e delle altre norme di diritto internazionale sui diritti umani”.
Il governo italiano chiede “ulteriori attività di formazione per il personale libico, nelle operazioni in mare, per garantire che si svolgano secondo gli standard internazionali e nel rispetto dei diritti umani”, assicurando che l’Italia continuerebbe a fornire mezzi navali e di terra al governo di Serraj.
Il nuovo testo è già stato spedito al governo di Tripoli, ma ancora non si conosce l’esito.
Modificando il testo del Memorandum come cambierebbe l’attuale situazione? È semplicemente un modo per il governo italiano di ‘sentirsi a posto con la coscienza’ o sarà realmente una risposta efficace?