Al confine tra Bielorussia e Unione europea la situazione è drammatica ormai da settimane. In questo clima di tensione, l’Unione sta cercando una via per rispondere alle pressioni del governo bielorusso. Così, dopo aver parzialmente sospeso l’accordo esistente tra UE e Bielorussia sulla facilitazione per il rilascio dei visti, la Commissione ha proposto l’istituzione di una lista nera degli operatori di trasporto.
“I tentativi di destabilizzare l’UE strumentalizzando le persone non funzioneranno. L’UE è unita e sta intraprendendo varie azioni per risolvere la situazione alle sue frontiere esterne con la Bielorussia. Come ho annunciato due settimane fa, oggi [23 novembre] presentiamo una nuova proposta per la creazione di una lista nera degli operator di trasporto coinvolti nel traffico o nella tratta di esseri umani verso l’UE.. Non accetteremo mai lo sfruttamento delle persone a fini politici”, con queste parole la Presidente Ursula Von der Leyen ha annunciato il nuovo strumento pensato per ridurre la tensione ai confini europei e, lei sostiene, per tutelare i diritti dei migranti.
In cosa consiste la lista nera degli operatori di trasporto
In una nota la Commissione europea afferma che quanto sta accadendo non sarebbe potuto succedere senza il contributo sostanziale di alcuni operatori di trasporto, che consapevolmente o inconsapevolmente hanno favoreggiato lo sfruttamento dei migranti. Sulla base di questa valutazione, la Commissione ha avanzato la proposta di un “nuovo quadro giuridico che consenta all’UE di adottare misure mirate nei confronti degli operatori di trasporto di qualsiasi modalità (terrestre, aereo, e fluvio-marittimo) che pratichino o facilitino il traffico o la tratta di esseri umani verso l’Unione europea”.
La nota chiarisce che le misure vengono definite ad hoc e sarebbero proporzionate alla situazione che devono affrontare. Gli interventi che queste misure potrebbero prevedere sono fra gli altri:
- – La limitazione delle operazioni sul mercato dell’Unione
- – La sospensione di licenze e autorizzazioni
- – La sospensione del diritto di fare rifornimento o di fare manutenzione nell’UE
- – Il divieto di transitare dall’Unione o di sorvolarla e di effettuare fermate tecniche o scali nei suoi porti
Le altre iniziative
Queste azioni si uniscono all’attività diplomatica portata avanti dall’UE per trovare un dialogo risolutivo con i principali paesi di origine e transito dei migranti. Inoltre, il Servizio europeo per l’azione esterna sta cercando di combattere, anche attraverso la promozione di campagne di comunicazioni mirate, la diffusione di informazioni false che circolano in rete per screditare l’UE.
L’Unione ha messo a disposizione 700 mila euro in aiuti umanitari per i migranti che si trovano in condizioni di disagio. Di questi 700 mila euro, 200 mila sono stati assegnati alla Federazione internazionale delle società nazionali di Croce Rossa e di Mezzaluna Rossa (IFRC), mentre altri 500 mila sono destinati alle organizzazioni partner dell’UE che porteranno un’ulteriore assistenza umanitaria sul campo. Nel frattempo, da quando la crisi è iniziata, l’UE ha stanziato 36.7 milioni di euro a favore di Polonia, Lituania e Lettonia per la gestione delle frontiere ed è pronta a metterne a disposizioni altri 200.
La Commissione europea, Frontex e l’OIM sono al lavoro insieme alla Lituania per migliorare la capacità di rimpatrio e, allo stesso tempo, la Commissione fornirà fino 3.5 milioni di euro a sostegno dei rimpatri volontari dalla Bielorussia ai paesi di origine. Infine, la Commissione sta pensando alla proposta di un ventaglio di misure temporanee nell’ambito del rimpatrio e dell’asilo.