Ieri, 3 agosto 2023, in Italia la Camera dei deputati ha sospeso per 60 giorni l’esame della proposta di legge sul salario minimo.
Cosa c’entra l’Unione Europea?
Nella maggior parte degli Stati membri, l’adeguatezza dei salari minimi è insufficiente e/o vi sono lacune nella copertura della protezione dei salari minimi.
Alla luce di ciò, a giugno 2022 il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva la nuova legislazione sui salari minimi adeguati nell’UE, e la direttiva è stata adottata ad ottobre 2022. Da quest’ultima data, gli Stati membri hanno 2 anni di tempo per recepire la nuova disposizione.
La legge, concordata con il Consiglio UE, intende migliorare le condizioni di vita e di lavoro di tutti i lavoratori dell’UE e promuovere progressi in ambito economico e sociale.
In tutti gli Stati membri, la proposta della Commissione mira a promuovere la contrattazione collettiva sui salari e a migliorare l’applicazione e il monitoraggio della tutela dei salari minimi stabilita in ciascun Paese.
La proposta di direttiva introdurrebbe una relazione annuale alla Commissione da parte degli Stati membri sui dati relativi alla protezione dei salari minimi.
La proposta della Commissione rispetta pienamente il principio di sussidiarietà: prevede un quadro di norme minime che rispetta e riflette le competenze degli Stati membri e l’autonomia e la libertà contrattuale delle parti sociali in materia di salari.
Non obbliga gli Stati membri che si affidano ai contratti collettivi a introdurre salari minimi legali, né stabilisce il livello di retribuzione o fissa un salario minimo armonizzato.
Valutazione dell’adeguatezza dei salari minimi
La definizione del salario minimo rimane di competenza dei singoli Stati membri, i quali dovranno però garantire che i loro salari minimi consentano ai lavoratori una vita dignitosa, tenendo conto del costo della vita e dei più ampi livelli di retribuzione.
Per quanto riguarda la valutazione dell’adeguatezza dei salari minimi garantiti esistenti, l’Unione europea ha descritto delle linee guida. Gli Stati membri potranno determinare un paniere di beni e servizi a prezzi reali o fissarlo al 60% del salario mediano lordo e al 50% del salario medio lordo.
Fonti: COMMISSIONE EUROPEA ; PARLAMENTO EUROPEO