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Rome Technopole: il nuovo hub della Regione Lazio per la transizione digitale e l’innovazione tecnologica

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Roma avrà il suo Politecnico e lo avrà con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questo quanto emerso dalla conferenza stampa che si è tenuta lo scorso 6 luglio, presso la Camera di Commercio di Roma, cui hanno preso parte il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il presidente dell’Unione degli Industriali e delle Imprese della Regione Lazio (Unindustria) Angelo Camilli, la rettrice dell’Università di Roma “La Sapienza” Antonella Polimeni, il rettore dell’Università di Roma Tre Luca Pietromarchi e il prorettore dell’Università di Roma Tor Vergata Vincenzo Tagliaferri.

Il progetto del Rome Technopole, questa la denominazione ufficiale che dovrebbe avere il centro d’eccellenza, mira ad aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo, sia pubblici sia privati e a competere a livello nazionale e internazionale sulla frontiera tecnologica con il coinvolgimento delle imprese, puntando sulle filiere più avanzate. A questi si aggiungono la promozione della Terza Missione degli atenei romani, ovvero promuovere la politica di inclusione, rendendo più agevole per i giovani e le donne l’accesso a nuove opportunità di lavoro di qualità nei settori trainanti della transizione ecologica e digitale. Il progetto, nell’idea dei promotori, rappresenta la proposta migliore per cogliere le opportunità offerte dal piano Next Generation EU, in coerenza con i tre assi strategici del PNRR: digitalizzazione, transizione ecologica, inclusione sociale.

Il Rome Technopole, cui verrà destinata una spesa di circa 560 milioni di euro fino al 2026, erogherà già da fine 2022-inizi 2023 corsi di altissima formazione universitaria inter-ateneo, che vedranno la collaborazione di imprese nazionali e multinazionali. L’offerta formativa ruoterà attorno a tre assi principali: la transizione digitale, in linea con una delle principali priorità europee della Commissione Von der Leyen, la trasformazione energetica e l’agri-biofarmaceutica, settori considerati prioritari per il futuro regionale e nazionale e su cui da tempo la Regione Lazio ha concentrato i propri sforzi.

Il progetto si inserisce pertanto in un’ampia azione di trasformazione e innovazione digitale e tecnologica che la Regione Lazio sta portando avanti negli ultimi mesi, come dimostra la decisione approvata in giunta regionale lo scorso giugno per la realizzazione di un centro dell’innovazione dedicata alle start-up, con l’obiettivo di accrescerne le competenze e la competitività a livello regionale, nazionale ed europeo.