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Remunerazione nell’UE: il gap tra uomini e donne

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I dati del 2020 circa la differenza di remunerazione nell’Unione tra uomini e donne equivaleva al 13%, con lievi cambiamenti durante gli ultimi 10 anni. Ciò significa che le donne guadagnano in media il 13% in meno all’ora, rispetto agli uomini. Nel 2021 la discrepanza risulta essere il 10,8%, con un’assunzione del 67,7% di donne e del 78,5% di uomini.

Perché le donne guadagnano di meno?

La diversità che risulta nelle retribuzioni, non è solo il frutto del concetto generale di discriminazione, ma anche delle varie diseguaglianze che le donne affrontano per accedere ad un lavoro, progredire ed essere premiate. Si tratta dei seguenti casi:

  • Segregazione settoriale: circa il 24% della disparità delle remunerazioni deriva dalla presenza eccessiva di donne in settori esiguamente pagati come salute, cure ed educazione. I lavori altamente “femminizzati” tendono ad essere sistematicamente poco valorizzati.
  • Quota ineguale di lavoro retribuito e non retribuito: le donne hanno più ore di lavoro settimanali in relazione agli uomini, ma il numero di ore di lavoro non pagate è maggiore. Questo è un fatto che potrebbe condizionare le scelte di carriera delle donne. Per questo motivo l’UE promuove una quota identica di congedi parentali, servizi pubblici per l’infanzia ed adeguate politiche aziendali circa accordi per orari di lavoro flessibili.
  • Il soffitto di vetro: la posizione gerarchica influenza la remunerazione. Tra le aziende più importanti, le amministratrici delegate sono meno dell’8%. Le differenze maggiori in retribuzione per ora nell’Unione è tra i manager: i guadagni per le donne equivalgono al 23% in meno.
  • Discriminazione nello stipendio: in alcuni casi le donne sono pagate meno degli uomini, per eseguire un lavoro identico oppure un lavoro dallo stesso valore, nonostante il principio di parità di retribuzione presente nell’articolo 157 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea dal 1957.

La grande maggioranza del gap retributivo rimane inspiegato nell’UE. Più trasparenza negli stipendi aiuterebbe a scoprire differenze ingiustificate tra uomini e donne e a trovare rimedi per le vittime di tali discrepanze, incoraggiando il loro diritto di parità di retribuzione.

Fonte: Commissione europea