Il 5 maggio la Commissione europea ha affrontato la questione delle distorsioni causate dalle sovvenzioni estere nel mercato unico.
La proposta legislativa nasce da una mancanza di controlli rigorosi sulle sovvenzioni concesse dai governi dei paesi terzi; già nel giugno dell’anno scorso era stato infatti adottato il Libro bianco con l’obiettivo di affrontare questo vuoto normativo.
Il 5 maggio l’UE torna ad affrontare la questione proponendo un regolamento al fine di non compromettere la parità di condizioni nel mercato unico in qualsiasi situazione di mercato e realizzare una strategia industriale aggiornata dell’UE come base per la prosperità industriale europea.
Le distorsioni sono causate dalla mancata applicazione di strumenti sulla concorrenza, sugli appalti pubblici e la difesa commerciale alle sovvenzioni estere, fatto che determina indubbi vantaggi agli acquirenti delle imprese dell’UE come prestiti a tasso zero, garanzie statali illimitate nel contesto di finanziamenti sottocosto, accordi a imposizione zero o sovvenzioni finanziarie dirette.
Chiaro il commento di Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza e del gruppo “Un’Europa pronta per l’era digitale”, che spiega i benefici del nuovo regolamento e le condizioni che hanno portato alla sua formulazione: “L‘Europa è una superpotenza a livello di scambi commerciali e di investimenti. Nel 2019 il volume degli investimenti esteri diretti ha superato i 7000 miliardi di euro. Il carattere aperto del mercato unico è la nostra principale risorsa, ma l’apertura richiede equità. Sono più di 60 anni che applichiamo un sistema di controllo sugli aiuti di Stato per prevenire la corsa alle sovvenzioni tra i nostri Stati membri. Oggi adottiamo una proposta che ci permetterà di affrontare anche il problema delle sovvenzioni distorsive concesse da paesi terzi. In questi tempi difficili è particolarmente importante garantire condizioni di parità per sostenere la ripresa dell’economia dell’UE.”
La proposta
Secondo il regolamento proposto, attraverso tre strumenti la Commissione potrà controllare i contributi finanziari concessi dalle autorità pubbliche di un paese terzo a vantaggio delle imprese che svolgono un’attività economica nell’UE:
- uno strumento per controllare le concentrazioni che comportano un contributo finanziario da parte di un governo non UE, in cui il fatturato UE della società da acquisire è pari o superiore a 500 milioni di euro e il contributo finanziario estero è di almeno 50 milioni di euro;
- uno strumento per controllare le offerte nel quadro di appalti pubblici che comportano un contributo finanziario da parte di un governo non UE, se il valore stimato dell’appalto è pari o superiore a 250 milioni di euro;
- uno strumento per controllare altre situazioni di mercato, le concentrazioni minori e le procedure di appalto pubblico in cui la Commissione può agire di propria iniziativa o richiedere notifiche ad hoc.
I primi due strumenti sono basati sulla notifica: l’acquirente o l’offerente dovrà notificare ex ante qualsiasi contributo finanziario ricevuto da un governo non UE e attendere l’esame della Commissione prima di procedere.
Discussioni future
Gli Stati membri assieme al Parlamento europeo dovranno esaminare e discutere sulla proposta della Commissione in vista dell’adozione di un testo definitivo del regolamento. Nelle prossime settimane si potranno inviare le osservazioni sulla proposta. Il regolamento sarà quindi applicabile in tutta l’UE a seguito della sua adozione.
“Il nostro mercato unico è molto competitivo e attraente per gli investitori esteri e per le imprese. Essere aperti al mondo però funziona solo se tutti coloro che sono attivi nel mercato unico, che investono in Europa o che presentano offerte per progetti finanziati con fondi pubblici rispettano le nostre regole. Oggi colmiamo una lacuna nel nostro corpus normativo in modo da garantire che tutte le imprese competano su un piano di parità e che nessuno possa compromettere la parità di condizioni e la competitività dell’Europa con sovvenzioni estere distorsive. Questo rafforzerà la resilienza dell’Europa.” (Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno)
Maggiori informazioni qui