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Nuove norme europee sulla governance dei dati. Neutralità e trasparenza i criteri fondamentali

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Il 25 novembre la Commissione europea ha proposto le nuove norme sulla governance dei dati con l’obiettivo di facilitare l’accesso all’informazione e la condivisione dei dati a livello europeo.

I dati generati dalle autorità pubbliche ufficiali, ma anche dalle imprese e dalle organizzazioni della società civile, continuano a crescere incessantemente: si stima che per il 2025 la quantità di tali informazioni si sarà quintuplicata rispetto al 2018. L’accesso ai dati sarà quindi agevolato grazie al nuovo regolamento a beneficio della nostra economia e società europea.

A febbraio 2020 era stata già pubblicata la strategia della Commissione in materia di dati. Il documento sottolinea l’intenzione europea di creare nuovi spazi virtuali per la raccolta dati su molteplici settori: dall’energia all’industria, dal Green Deal europeo all’ambito medico-sanitario.

Alla luce di tale strategia, il regolamento del 25 novembre si presenta come un modello alternativo alle già esistenti piattaforme online e pone le basi per un nuovo approccio alla gestione dei dati in linea con i principi dell’UE: protezione dei dati personali, dei consumatori e delle norme della concorrenza. Criteri indispensabili sono anche quelli della neutralità e della trasparenza delle fonti, fondamentali per infondere fiducia e sicurezza fra gli utenti. In particolare la neutralità sarà garantita impedendo al fornitore di vendere i dati a una società terza o di produrli per auto-promozione.

In sintesi i punti fondamentali del regolamento per la corretta governance dei dati sono:

  • Aumentare la condivisione dei dati
  • Garantire nuove norme di neutralità per l’affidabilità delle informazioni
  • Incentivare il riutilizzo dei dati del settore pubblico
  • Sensibilizzare i cittadini europei sull’importanza dell’utilizzo dei dati

L’obiettivo alla base di quanto dichiarato è la definizione di un nuovo spazio sui dati che sia più sicuro, accessibile e affidabile. Ciò faciliterà la gestione dei rischi su molteplici settori socio-economici, la formulazione di politiche pertinenti e lungimiranti e una maggiore consapevolezza del mercato da parte delle imprese.

Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale, ha dichiarato: “I cittadini e le imprese non sono obbligati a condividere tutti i loro dati. Ma se lo fanno e condividono anche dati sensibili dovrebbero potersi fidare e avere la certezza che i dati saranno protetti. Vogliamo dar loro gli strumenti necessari a mantenere il controllo dei dati e aumentare la fiducia nel fatto che il trattamento dei dati avviene nel rispetto dei valori e dei diritti fondamentali europei.”

Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha riportato: “Oggi inauguriamo un vero approccio europeo alla condivisione dei dati. Il nuovo regolamento creerà un clima di fiducia e faciliterà lo scambio di dati tra tutti i settori e gli Stati membri, e allo stesso tempo lascerà il controllo a chi genera i dati. Considerato il ruolo sempre maggiore che i dati industriali hanno nella nostra economia, l’Europa ha bisogno di un mercato unico dei dati aperto ma sovrano. Se affiancato dagli investimenti giusti e da infrastrutture essenziali, il regolamento aiuterà l’Europa ad affermarsi come continente leader in materia di dati.”

Attualmente l’Unione Europea dispone quindi da una parte di una strategia sui dati che, approfittando delle dimensioni del mercato unico, rappresenterebbe uno spazio più democratico e accessibile all’interno dell’UE e a livello intersettoriale; dall’altra di un regolamento con una visione di condivisione a livello globale purché siano presenti le condizioni che garantiscano il rispetto dell’interesse pubblico europeo e quello legittimo dei fornitori.

Proposte più specifiche sugli spazi online per la raccolta  e la consultazione dei dati saranno descritte nel 2021. In programma anche una legge volta a incentivare la condivisione dei dati tra imprese e le amministrazioni pubbliche.

Per un’analisi più immediata consulta l’infografica pubblicata qui.