I prodotti DOP (Denominazione di origine protetta) rappresentano il livello più elevato della qualità certificata e tutelata dall’Ue. Si contraddistinguono in quanto sono originari di una specifica zona geografica, presentano caratteristiche dovute essenzialmente o esclusivamente a un particolare ambiente geografico (inclusi i fattori naturali e umani) e vengono prodotti e trasformati esclusivamente in un delimitato territorio.
I prodotti IGP (Indicazione geografica protetta) raggruppano le specialità agroalimentari di pregio riconosciute e tutelate dall’Ue. Si caratterizzano in quanto sono originarie di una specifica zona geografica, possiedono una determinata qualità, reputazione o altre caratteristiche attribuibili a uno specifico territorio, ossia vengono almeno prodotte e/o trasformate in una delimitata zona geografica.
I prodotti STG (Specialità tradizionale garantita) comprendono le preparazioni riconosciute e tutelate dall’Ue, le cui peculiarità non dipendono dall’origine geografica ma da una composizione tradizionale del prodotto, una ricetta tipica o un metodo di produzione tradizionale. Le singole specialità Stg si possono produrre sia nell’intero territorio nazionale sia negli altri Paesi Ue. Un medesimo prodotto Stg può essere certificato da più Organismi di controllo mentre ciascuna Dop o Igp viene certificata da un solo Organismo.
2005-2015: un decennio di crescita continua
I prodotti Dop, Igp e Stg si confermano componente significativa della produzione agroalimentare italiana e fattore di competitività delle realtà agricole locali. Pur mantenendo talune caratteristiche tipiche dei prodotti di nicchia, il comparto dei prodotti di qualità va assumendo connotazioni sempre più rilevanti.
Complessivamente, fra il 2005 e il 2015 si registra un consistente aumento del numero di prodotti Dop, Igp e Stg con tassi di crescita elevati soprattutto nel triennio 2009-2011; in particolare, nel biennio 2006-2007 è in deciso aumento il numero dei produttori e delle strutture produttive (allevamenti e superficie).
La crescita dei trasformatori risulta invece più contenuta e raggiunge il massimo tra il 2012 e il 2013.