Il 31 dicembre 2021 scade l’attuale meccanismo di trasparenza e autorizzazione delle esportazioni dei
vaccini contro il COVID-19. L’UE ha deciso di non rinnovarlo. Perciò, da quel giorno, le aziende che
producono vaccini non saranno più tenute a richiedere l’autorizzazione per poter esportare le dosi di
vaccino fuori dall’Unione Europea.
La Commissione garantisce che continuerà a vigilare attraverso un nuovo meccanismo di monitoraggio che
obbliga i produttori di vaccini a inviare dati precisi e tempestivi sulle esportazioni effettuate verso l’estero.
In caso di necessità, la Commissione si riversa la possibilità di adottare misure appropriate e calibrate sul
singolo caso. Le dogane degli stati membri avranno il compito di raccogliere questi dati e sarà poi la
Commissione a elaborarne le informazioni a livello complessivo.
La decisione nasce dalla volontà dell’UE di produrre e distribuire equamente le dosi di vaccino anche alle
popolazioni dei paesi non appartenenti all’area europea. In una nota la Commissione dichiara che:
- – Con 1.3 miliardi di dosi distribuite l’UE è il principale fornitore di vaccini al mondo.
- – Altre 500 milioni di dosi verranno consegnate dall’UE ai paesi più bisognosi.
- – L’UE ha messo a disposizione 1 miliardo di euro per creare insieme ai partner africani e industriali
poli di produzione di vaccini in diverse aree del continente africano. - – All’interno dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), l’UE si è battuta con decisione per
giungere a una gestione collegiale della produzione ed esportazione di vaccini e altri medicinali
essenziali.