Vai al contenuto

Le fondazioni bancarie nel 2016

  • di
Fondazioni bancarie
Il ventiduesimo rapporto annuale di ACRI evidenzia l’importante ruolo delle fondazioni bancarie nell’affrontare i problemi economici e sociali del nostro paese

 

Il 2016 ha rappresentato, per il mondo delle fondazioni bancarie, un anno di grande importanza: da una parte è stato confermato il trend di crescita innescato nel 2015 in cui, dopo anni di contrazione, la dimensione dei contributi erogati dalle fondazioni era finalmente aumentata; dall’altra, grazie al raggiungimento di due rilevanti obiettivi strategici, le fondazioni bancarie si confermano interlocutori importanti sia per le istituzioni sia per le altre realtà del Terzo Settore.

Il 29 aprile 2016, infatti, è stato firmato un Protocollo d’intesa tra ACRI, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con lo scopo di implementare, come previsto nella legge di stabilità del 2016, il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Un secondo grande risultato raggiunto è stata l’elaborazione, da parte di ACRI, CSVnet, Forum Nazionale del Terzo Settore e la Consulta Nazionale dei Co.Ge., di una proposta congiunta per la riforma del sistema dei Centri di servizio per il volontariato, presentata al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito della recente riforma del Terzo Settore.

Per quanto riguarda la crescita delle erogazioni nel 2016, come si legge nel rapporto ACRI, queste sono aumentate del 10% rispetto al 2015 attestandosi su un valore di 1.030,7 milioni di euro (rispetto ai 936,7 milioni dell’anno precedente). Gli interventi che sono stati finanziati nel 2016 sono 20.286 con una media di 50.806 euro di finanziamento ricevuto per ogni progetto.

L’erogazione dei fondi si è concentrata principalmente su sette settori chiave: Arte, attività e beni culturali (25,3% dei finanziamenti), l’Assistenza sociale, (12,4%), Volontariato, filantropia e beneficenza (12,1%), Ricerca e sviluppo (12,1%), Sviluppo locale (9,8%), Educazione, istruzione e formazione (9,4%) e Salute pubblica (4%).

Un dato interessante è quello relativo alla distribuzione territoriale degli interventi che presenta, purtroppo, una grande discrepanza tra le fondazioni attive nel Nord del paese (che rappresentano il 71,5% delle risorse totali) e quelle del Centro (il cui dato si attesta al 22,6%) e del Sud e Isole (con solo il 5,9%).

Il rapporto annuale dell’ACRI descrive in conclusione un settore che, dopo un periodo di difficoltà legato agli effetti della crisi economica, ha ripreso a svilupparsi e a fornire un determinante supporto nell’affrontare le difficoltà sociali ed economiche del nostro paese sia grazie al supporto finanziario per attività e progetti e sia grazie allo sviluppo di professionalità e competenze nei settori di intervento.