Dove e come vengono impiegate le risorse della cooperazione internazionale
Lo scorso ottobre a Roma è stata presentata la VII Edizione del rapporto dell’Agenzia Italiana – Risposta alle Emergenze AGIRE, realizzato in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Il Rapporto “Il Valore dell’Aiuto – Risorse per la risposta alle emergenze umanitarie” rappresenta un appuntamento ricorrente e un’analisi approfondita su come vengono impiegate le risorse mobilitate, in Italia e nel mondo, per l’assistenza alle persone colpite dalle emergenze umanitarie.
Dal rapporto si evince che nel 2015 sono stati i conflitti armati a richiedere un maggiore sforzo del sistema di risposta umanitaria, mentre il numero delle persone colpite da calamità naturali è stato inferiore rispetto all’anno precedente.
L’assistenza umanitaria internazionale, pubblica e privata, ha raggiunto il livello record di 28 Mld di dollari, raggiungendo per il terzo anno di fila un aumento record.
Nel periodo considerato l’aiuto pubblico allo sviluppo (APS) ha avuto un incremento complessivo del 6,9% rispetto al 2014. Tale spesa in maggior misura è imputabile all’aumento delle spese per l’ospitalità interna dei rifugiati.
Nel 2015 i Governi hanno investito la cifra record di 21,8 Mld di dollari in assistenza umanitaria, aumentando del 11% rispetto all’anno precedente.
Si registra il crescente impegno dei paesi non DAC con in testa Turchia, Emirati Arabi Uniti Kuwait e Arabia Saudita, il cui contributo è triplicato dal 2013 ad oggi, soprattutto a causa dei conflitti che stanno colpendo i paesi del Medioriente.
Nonostante il basso numero di rifugiati nei paesi europei, quest’ultimi hanno incrementato la spesa per l’accoglienza dei rifugiati piuttosto che la spesa per gli aiuti umanitari per fronteggiare anche le altre emergenze internazionali.
Per quanto riguarda i contributi privati, questi hanno continuato ad aumentare, attestandosi a 6,2 Mld di dollari nel 2015 con un aumento del 12,7% rispetto all’anno precedente, rappresentando il 22% dell’assistenza umanitaria complessiva. Questo dato rappresenta un elemento molto positivo considerando le preoccupazioni e le incertezze derivanti dal contesto economico globale.
Nonostante i su detti trend positivi il rapporto di AGIRE evidenzia come il gap tra le esigenze stimate dalle Nazioni Unite e le risorse messe effettivamente in campo è ulteriormente aumentato nel 2015, sono risultati mancanti ben 8,9 miliardi di dollari contro i 7,5 del 2014.
Il rapporto analizza anche il contesto italiano riportando nel 2015 un aumento dell’aiuto pubblico allo sviluppo (APS) del 14,2%, il 7,5% in più escludendo il contributo per l’aiuto ai migranti. Tale aumento è superiore alla media dei paesi OECD-DAC (6,9%).
La quota dell’APS nel 2015 è stato leggermente inferiore a quella del 2014. Si è avuto, comunque, un aumento della spesa per i rifugiati sul territorio nazionale: 1,17 Mld di dollari nel 2015, registrando un aumento del 39% rispetto all’anno precedente.
L’Italia nel 2017 è il 17° donatore mondiale nel settore dell’assistenza umanitaria, con una spesa stimata di 406 mln di dollari.
Nel 2015 il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha stanziato 76,17 mln di euro per iniziative umanitarie, con un impegno di +10,73 mln di euro rispetto al 2014 (+16,4% di risorse), quadruplicando i fondi dal 2012.
Nel 2015 l’impegno italiano è stato più forte nei paesi africani sub-sahariani, nel Mediterraneo e nel Medioriente. Inoltre è raddoppiato il budget per le così dette “crisi dimenticate”.
Le organizzazioni internazionali e le ong rappresentano i principali attori attraverso cui la Cooperazione Italiana opera.
Nel 2015 l’Italia ha sostenuto 17 organizzazioni impegnate nelle emergenze umanitarie per un totale di 47 mln di euro. Questa collaborazione permette l’allocazione dell’ 83% delle risorse sul canale bilaterale e del 32% delle risorse totali deliberate per l’aiuto umanitario.
Le organizzazioni italiane hanno raccolto grazie alle donazioni private circa 323 Mln di euro. Tali risorse hanno permesso di finanziare progetti per circa 257,9 mln di euro, destinando a interventi di assistenza umanitaria 88,36 mln di euro.
I fondi da donazioni private raccolti dalle ong italiane ed impegnati in azioni di assistenza umanitaria sono stati negli ultimi anni nettamente superiori, ad eccezione del 2014, a quelli messi a disposizione dal MAECI.
In conclusione il rapporto evidenzia il rinnovato impegno italiano e internazionale in favore dell’aiuto umanitario e conferma quanto la solidarietà privata sia un punto cardine della risposta italiana alle emergenze.