L’8° Report sulla coesione, pubblicato dalla Commissione europea, mostra che la politica di coesione ha aiutato a ridurre le disparità sociali e territoriali fra le regioni dell’Unione europea. Si prevede che, grazie ai fondi di coesione, il PIL per capita delle regioni meno sviluppate aumenti fino al 5% per il 2023. La nota della Commissione evidenzia come questi investimenti abbiano anche sostenuto una riduzione del 3.5% nella differenza tra il PIL per capita del 10% delle regioni meno sviluppate and 10% delle regioni più sviluppate.
La Commissione informa che il nuovo programma per la politica di coesione 2021-2027 continuerà a sostenere gli investimenti a supporto delle regioni e delle persone, in stretta coordinazione con il pacchetto finanziario di NextGenerationEU. Altre conclusioni del report:
- La politica di coesione è diventato un strumento di investimento di crescente importanza.
- Dal 2001, le regioni meno sviluppate dell’Europa dell’Est hanno avuto modo di mettersi in pari con il resto d’Europa. Allo stesso tempo, però, molte regioni a medio reddito e meno sviluppate, soprattutto nell’UE meridionale e sud-occidentale, hanno sofferto di stagnazione o declino economico.
- La convergenza tra i paesi membri è accelerata, ma le disparità interne tra regioni nei paesi con crescita più elevata sono aumentate.
- L’occupazione è cresciuta, ma le disparità regionali sono più ampie che prima del 2008.
- Il numero di persone a rischio povertà ed esclusione sociale è diminuito di 17 milioni di unità tra il 2012 e il 2019.
- Il divario regionale dell’innovazione in Europa è cresciuto, a causa della mancanza di investimenti in R&S e delle debolezze negli ecosistemi dell’innovazione delle regioni meno sviluppate.
- La popolazione dell’UE sta invecchiando e comincerà a ridursi nei prossimi anni. Nel 2020, il 34% della popolazione dell’UE viveva in una regione in contrazione. Si prevede che questo raggiungerà il 51% nel 2040.