Di seguito si riporta il comunicato stampa della Commissione europea tradotto in italiano.
Nel giugno 2022 [oggi], la Rete CPC [Consumer Protection Cooperation Network], sotto la guida dell’Agenzia svedese per i consumatori e della Commissione irlandese per la concorrenza e la protezione dei consumatori, con il sostegno della Commissione europea, ha inviato una seconda lettera a WhatsApp ribadendo la richiesta di informare chiaramente i consumatori sul modello di business di WhatsApp e, in particolare, sul fatto che WhatsApp ricavi da politiche commerciali relative ai dati personali degli utenti.
La Rete CPC ha inviato per la prima volta una lettera a WhatsApp nel gennaio 2022, a seguito di una segnalazione da parte dell’Organizzazione europea dei consumatori (BEUC) e di otto delle associazioni che ne fanno parte* su presunte pratiche sleali nel contesto degli aggiornamenti di WhatsApp ai termini di servizio e alla politica sulla privacy. La prima lettera invitava l’azienda a chiarire quanto segue:
- Come WhatsApp garantisce che i consumatori possano comprendere le conseguenze dell’accettazione dei termini di servizio aggiornati;
- In che modo WhatsApp utilizza i dati personali dei consumatori per scopi commerciali e se i consumatori sono consapevoli che WhatsApp condivide questi dati con altre società di Facebook/Meta o con terzi;
- Come WhatsApp garantisce che i consumatori possano rifiutare i nuovi termini di servizio, soprattutto se le notifiche persistenti in-app spingono i consumatori ad accettare le rispettive modifiche;
- Quali misure WhatsApp intende adottare nei confronti di quei consumatori che hanno già accettato i termini di servizio aggiornati sulla base della falsa presunzione che ciò fosse necessario per poter continuare a utilizzare l’applicazione.
WhatsApp ha risposto a questa prima lettera della Rete CPC nel marzo 2022. Tuttavia, dopo aver valutato attentamente la risposta di WhatsApp, la Rete CPC non è stata convinta dai chiarimenti dell’azienda sulle preoccupazioni sollevate dalla Rete. WhatsApp ha ora tempo fino a luglio 2022 per fornire ulteriori informazioni.
*APC (Romania), Consumentenbond (Paesi Bassi), dTest (Repubblica Ceca), Forbrukerrådet (Norvegia), KEPKA (Grecia), EKPIZO (Grecia), S.O.S. Poprad (Slovacchia) e UFC-Que choisir (Francia).