L’indagine 2018 dell’Unione Europea in tema di occupazione e sviluppo sociale (ESDE) ha confermato la crescita occupazionale dei paesi europei, affermando un numero di persone occupate da record: circa 238 milioni. Il tasso di occupazione in crescita non ha comunque raggiunto i livelli del 2008, tuttavia, risulta soddisfacente la riduzione del tasso di povertà così come l’aumento dei redditi. Uno dei focus della ricerca ha riguardato il progresso tecnologico e come questo possa inficiare sulla crescita occupazionale. Dalle parole introduttive all’indagine di Marianne Thyssen, Commissaria responsabile per l’Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, si evince un positivo trend generale, innescato da un’economia europea in crescita ed in trasformazione e si percepisce la volontà europea di puntare sull’apprendimento permanente dei cittadini.
Per quanto riguarda la correlazione tra progresso tecnologico e mondo del’occupazione, secondo l’indagine, se da un lato l’automatizzazione via via riduce le attività umane di routine e di bassa qualificazione, dall’altro spinge ad innalzare i livelli di competenza dei cittadini che dovranno così adeguarsi al cambiamento. Pertanto, la digitalizzazione e l’utilizzo di tecnologie sostitutive alle attività lavorative umane di base, potranno essere un’opportunità a condizione che s’innalzino i livelli di istruzione, si punti all’apprendimento durante tutto l’arco della vita e si elaborino delle strategie di adeguamento anche delle istituzioni preposte al mercato del lavoro. Altra conseguenza della trasformazione tecnologica del lavoro è quella di generare sempre più lavoratori autonomi; sarà concessa (ed anche richiesta) sempre maggior flessibilità in termini di spazio e di tempo di lavoro, condizioni che possono indurre un cambiamento positivo soprattutto per le fasce più deboli a livello di inserimento lavorativo che, anche grazie a questa nuova necessità, potranno avere un accesso facilitato.
In tutto questo l’Europa come pensa di intervenire?
La Commissione si prepara alla sfida occupazionale europea, attraverso un’articolata programmazione che punta ad innalzare le competenze dei cittadini, dunque attraverso un’investimento sulle persone come dimostrato dal nuovo Fondo sociale europeo Plus (FSE+) ed il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, ma anche dagli strumenti dichiarati nell’Agenda per le competenze dell’Europa o dall’ampliamento del fondo per il programma Erasmus.
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