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Il punto sulle questioni sollevate dall’Unione europea al tavolo del G7

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Michel

Il G7 straordinario sull’Afghanistan tenutosi ieri ha visto anche la partecipazione della Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen e del Presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Al termine del vertice Michel ha fatto il punto sulle questione sollevate dall’Unione europea al tavolo dei Sette Grandi.

Evacuazione dei cittadini

Per prima cosa, è stata affrontata quella che più volte nei giorni scorsi è stata ribadita come priorità più urgente: l’evacuazione sicura dei cittadini della coalizione, del personale afgano e delle loro famiglie. Esprimendo preoccupazione per la loro capacità di raggiungere in sicurezza l’aeroporto di Kabul, l’UE chiede alle nuove autorità afgane di permettere il libero passaggio a tutti i cittadini stranieri e afgani che desiderano raggiungere l’aeroporto.

Michel ha quindi sollevato la questione con i partner americani su due aspetti particolari: in primo luogo, la necessità di rendere sicuro l’aeroporto per tutto il tempo necessario a completare le operazioni; e in secondo luogo, un accesso giusto ed equo all’aeroporto per tutti i cittadini aventi diritto all’evacuazione.

Aiuti umanitari e migrazione

Sugli aiuti umanitari e la migrazione, sono due le osservazioni. “In primo luogo, l’UE farà la sua parte, per sostenere la sicurezza e le condizioni di vita adeguate degli afgani che fuggono dal loro paese. Lavoreremo con i paesi della regione, specialmente l’Iran, il Pakistan e l’Asia centrale, per affrontare le diverse necessità. La protezione internazionale sarà necessaria per coloro che affrontano la persecuzione e per altri afgani vulnerabili. E gli stati membri dell’UE contribuiranno a questo sforzo internazionale. Secondo punto – aggiunge Michel – siamo chiari, non permettiamo la creazione di un nuovo mercato per i contrabbandieri e i trafficanti di esseri umani. Siamo determinati a tenere sotto controllo i flussi migratori e a proteggere le frontiere dell’UE”

Relazioni con le nuove autorità afgane

Sulle relazioni con le nuove autorità afgane, Michel spiega che è troppo presto per decidere che tipo di rapporti verranno sviluppati, ma ammette la necessità di trattare con le nuove autorità se l’Europa vuole rimanere un’influenza positiva per il popolo afgano, soprattutto nel sostenere i suoi bisogni di base. Chiarisce tuttavia che qualsiasi forma di rapporto sarà soggetta a condizioni rigorose, per quanto riguarda le azioni e l’atteggiamento del nuovo regime. “Sia nel preservare le conquiste politiche, economiche e sociali dei cittadini afgani, sia i loro diritti umani, in particolare delle donne, delle ragazze e delle minoranze. E in termini di obblighi internazionali dell’Afghanistan – in particolare, la sicurezza, la lotta contro il terrorismo, e il traffico di droga”.

Sicurezza e implicazioni geopolitiche

Sulla sicurezza, Michel afferma che la cooperazione tra la NATO e gli altri alleati sarà fondamentale, in particolare per prevenire l’ingresso di combattenti terroristi stranieri. Inoltre chiarisce fermamente che la fine dell’operazione militare in Afghanistan non è la fine dell’impegno europeo nel promuovere i suoi valori, come lo stato di diritto, la democrazia e i diritti umani nel mondo.

In conclusione, Michel riconosce il fatto che lo sviluppo dell’autonomia strategica dell’UE è della massima importanza per il futuro dell’Europa, e pertanto porrà a tempo debito una discussione su questo tema in seno al Consiglio europeo.