Svolta epocale il 28 giugno 2021: il Consiglio europeo ha adottato la sua posizione in prima lettura sulla normativa europea sul clima, concludendo la procedura che fissa nella legislazione europea l’obiettivo della neutralità climatica dell’UE entro il 2050. L’adozione fa seguito a un accordo politico raggiunto con il Parlamento europeo lo scorso 21 aprile e all’adozione della posizione in prima lettura del Parlamento il 24 giugno. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel ha dichiarato: “l’Europa ha la sua prima legge sul clima. I giovani avevano chiesto di agire, l’Ue l’ha fatto” e ancora Joao Pedro Matos Fernandes, ministro portoghese dell’Ambiente e dell’azione per il clima: “Mi rallegro vivamente di questo ultimo passo per l’adozione della prima normativa dell’UE sul clima che sancisce nella legislazione l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. Raggiungere un accordo sulla normativa europea sul clima è stata una priorità della presidenza portoghese e sono lieto di aver raggiunto questo traguardo”.
Il Rapporto sullo Stato del Clima Europeo
La minaccia del cambiamento climatico è reale e sempre più pressante, come dimostrano gli ultimi dati scientifici. Copernicus è il programma di osservazione della Terra dell’Unione Europea dedicato a monitorare il nostro pianeta e il suo ambiente a beneficio di tutti i cittadini europei. Offre servizi di informazione basati sull’osservazione satellitare della Terra e dati in situ (non spaziali). Nell’ambito del programma è stato pubblicato il Rapporto annuale sullo Stato del Clima Europeo, il quale descrive il 2020 come l’anno più caldo mai registrato in Europa, con temperature autunnali e invernali da record.
I dati di Copernicus dimostrano anche che le concentrazioni atmosferiche di gas serra per il 2020 hanno raggiunto la loro media annuale globale più alta tra le registrazioni effettuate dal CAMS (Copernicus Atmosphere Monitoring Service) dal 2003.
La visione strategica della Commissione europea per realizzare un’economia climaticamente neutra entro il 2050.
Il quadro 2030 per il clima e l’energia fissa infatti una serie di obiettivi climatici vincolanti per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, aumentare la quota delle energie rinnovabili e migliorare l’efficienza energetica, la normativa introduce un limite di 225 milioni di tonnellate di CO2 equivalente al contributo degli assorbimenti al tale obiettivo. L’Unione punterà anche ad aumentare il pozzo netto di assorbimento del carbonio entro il 2030 e di riduzione delle emissioni almeno del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli 1990.
Inoltre, la Commissione proporrà, se del caso, un obiettivo climatico intermedio per il 2040, al più tardi entro sei mesi dal primo bilancio globale previsto nel quadro dell’Accordo di Parigi. Nel contempo pubblicherà una previsione del bilancio indicativo dell’Unione per i gas a effetto serra per il periodo 2030-2050, unitamente alla metodologia utilizzata.
Il bilancio è definito come il volume totale indicativo delle emissioni nette di gas a effetto serra (espresso in CO2 equivalente e comprensivo di informazioni separate sulle emissioni e sugli assorbimenti) che si prevede saranno emesse nel periodo in questione senza compromettere gli impegni assunti dall’Unione Europea nel quadro dell’Accordo di Parigi.
La normativa europea sul clima prevede inoltre l’istituzione di un comitato consultivo scientifico europeo sui cambiamenti climatici, che avrà il compito di fornire consulenza scientifica indipendente e presentare relazioni in merito alle misure dell’UE, agli obiettivi climatici e ai bilanci indicativi per i gas a effetto serra e alla loro coerenza con la normativa europea sul clima e gli impegni internazionali dell’UE nel quadro dell’Accordo di Parigi. La Commissione avvierà dialoghi con i comparti economici che sceglieranno, su base volontaria, di elaborare tabelle di marcia indicative per il conseguimento dell’obiettivo della neutralità climatica dell’Unione per il 2050. Oltre al monitoraggio dell’elaborazione di tali tabelle di marcia, la Commissione agevolerà il dialogo a livello dell’UE e condividerà le migliori pratiche tra i pertinenti portatori di interessi.
Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo responsabile per il Green Deal europeo, ha affermato: ” La pandemia di COVID-19 ci ha ricordato con durezza che una preparazione insufficiente può avere conseguenze disastrose. Non esiste alcun vaccino contro la crisi climatica, ma possiamo ancora combatterla e prepararci ai suoi effetti inevitabili – che si fanno già sentire sia all’interno che all’esterno dell’Unione europea. La nuova strategia di adattamento ai cambiamenti climatici ci consente di accelerare e approfondire i preparativi. Se ci prepariamo oggi, possiamo ancora costruire un domani resiliente ai cambiamenti climatici”.
Ora che la normativa europea sul clima è stata adottata sia dal Parlamento europeo che dal Consiglio, l’atto firmato sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale. Nei prossimi anni dovremo quindi ripensare la nostra vita in tanti ambiti per ridurre l’impatto sul pianeta. Tutti siamo chiamati a contribuire. Se da un lato dobbiamo fare pressione e verificare che le nostre classi dirigenti mettano in campo le macro-azioni necessarie, sul piano personale possiamo contribuire con il nostro stile di vita a essere parte di questo cambiamento.