Vai al contenuto

Il Fondo europeo di sviluppo regionale, obiettivi e ambiti di intervento

Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) mira a consolidare la coesione economica e sociale dell’Unione europea correggendo gli squilibri fra le regioni. Il Fondo, infatti, è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi della “Strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva in Unione europea”.
Distribuendo gli investimenti con flessibilità, l’Unione Europea ha promosso e continua a promuovere progetti di sviluppo regionale volti a rilanciare e rivalorizzare le regioni dei vari paesi d’Europa. La regione che usufruisce del FESR, deve fare riferimento ad un programma specifico, il cosiddetto Programma operativo regionale o POR che definisce la strategia e la modalità di utilizzo dei fondi stessi. Il FESR si inserisce a sua volta nel quadro della Politica di Coesione, piano che per il periodo 2014-2020 ha previsto lo stanziamento di 352 miliardi di euro per favorire la crescita economica e l’attrattività del territorio. Più precisamente, la Politica di Coesione europea eroga finanziamenti mediante tre fondi principali: il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo sociale europeo ed il Fondo di coesione.

Il FESR spinge le regioni a concentrare gli investimenti in determinate aree chiave: innovazione e ricerca, agenda digitale, sostegno alle piccole e medie imprese, economia a basse emissioni di carbonio. Altre priorità di investimento sono, ad esempio, lo sviluppo delle infrastrutture o il miglioramento delle politiche lavorative. Le risorse FESR dipendono inoltre dalla categoria di regione: nelle regioni più sviluppate l’80 % dei fondi deve concentrarsi su almeno due delle aree chiave; nelle regioni in via di sviluppo e in quelle meno sviluppate, invece, la l’utilizzo dei fondi nelle aree chiave riguarda rispettivamente solo il 60% ed il 50% degli stessi, permettendo alle regioni di investire nelle aree di maggior necessità .

Il Programma operativo regionale 2014-2020 della Regione Lazio, ad esempio, si focalizza su cinque priorità di intervento, o assi, che riprendono gli obiettivi tematici della Strategia Europa 2020:

  1. Ricerca e innovazione (180.000.000 euro)
  2. Lazio Digitale (154.270.000 euro)
  3. Competitività (276.400.000 euro)
  4. Sostenibilità energetica e mobilità (176.000.000 euro)
  5. Prevenzione del rischio idrogeologico e sismico (146.000.000 euro).

La dotazione finanziaria totale del FESR, come indicato nel POR Lazio 2014-2020, ammonta a 969.065.194 euro[1].

La Regione Lazio può quindi accedere ai finanziamenti europei attraverso bandi o avvisi pubblici che richiedono la presentazione di progetti relativi proprio alle priorità del Programma. Sul sito LazioEuropa è possibile consultare l’elenco dei bandi ancora aperti e di quelli che apriranno a breve (dal bando “Pre-seed” per le startup al bando “L’impresa fa cultura”).

I progetti portati avanti nel Lazio e in Italia grazie ai fondi europei FESR sono numerosi: ROMA-NeT per l’integrazione delle comunità rom dell’Unione europea, Liguria Heritage per sviluppare le risorse culturali della Liguria, Fresco per l’utilizzo dell’energia solare a sostegno dell’industria agroalimentare sostenibile a Palermo, Alternenergy per migliorare la capacità di produzione e utilizzo sostenibile dell’energia nelle piccole comunità adriatiche.
Per avere più informazioni sui progetti finanziati dal FESR in Italia e in Europa clicca qui.

[1] Fonte: http://www.lazioeuropa.it/porfesr