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Guerra in Ucraina, UE sostiene le indagini della Corte penale internazionale con 7,25 milioni di €

corte

Di seguito si riporta la nota della Commissione europea tradotta in italiano.

Oggi [mercoledì 8 giugno] la Commissione europea ha lanciato un nuovo progetto, nell’ambito dello strumento di politica estera, per sostenere le capacità investigative della Corte penale internazionale (CPI) con 7,25 milioni di euro. Questo progetto, annunciato per la prima volta dall’Alto Rappresentante a Kiev, fa parte degli sforzi dell’UE per combattere l’impunità dei crimini internazionali a livello globale. In particolare, aiuterà la CPI a potenziare la sua capacità investigativa per rispondere alle indagini in corso sui crimini di guerra commessi dalla Russia in Ucraina.

L’Alto rappresentante/Vicepresidente della Commissione europea, Josep Borrell, ha dichiarato: “Non ci può essere impunità per i crimini commessi sotto l’occupazione russa. Le indagini della Corte penale internazionale sono fondamentali per assicurare responsabilità e giustizia per gli atroci crimini commessi in Ucraina”.

Il Commissario per la Giustizia, Didier Reynders, ha dichiarato: “Una cosa è chiara: è necessaria una risposta globale per garantire che i responsabili delle atrocità commesse in Ucraina siano assicurati alla giustizia. Stiamo collaborando strettamente con la Corte penale internazionale per garantire che non vi sia impunità per gli autori di crimini di guerra”.

L’UE sostiene l’indagine avviata dal Procuratore della CPI. Il 25 aprile, Eurojust e la CPI hanno concordato di unire le forze e che la Corte partecipi alla squadra investigativa comune dell’UE. Le informazioni su possibili crimini di guerra e crimini contro l’umanità vengono attualmente raccolte per consentire in futuro le indagini e il giudizio da parte degli attori competenti, al fine di garantire che i responsabili di crimini di guerra e altre atrocità siano chiamati a rispondere delle loro azioni.

Questa misura di risposta alla crisi fornirà un sostegno mirato all’Ufficio del Procuratore della Corte penale internazionale per potenziare ulteriormente l’infrastruttura di archiviazione ed elaborazione dei dati dell’Ufficio e per creare ulteriori capacità analitiche e forensi per nuovi tipi di prove, comprese quelle digitali.