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Green Deal europeo: dall’UE 3 nuove strategie sul disboscamento, i rifiuti e il suolo

green deal europeo

Mercoledì 17 novembre, la Commissione europea ha adottato, nell’ambito del Green Deal europeo, 3 nuove strategie volte a:

  • – fronteggiare il disboscamento determinato dall’attività dell’UE;
  • – migliorare la gestione dei rifiuti nello spazio dell’UE e contrastare le esportazioni illecite;
  • – proteggere il suolo e ripristinarne la salute.

Strategia contro il disbocsamento

Con il nuovo regolamento proposto, la Commissione vuole assicurare che all’interno dell’UE non vengano comprati e consumati prodotti che abbiano effetti dannosi per le foreste nel mondo. In molti casi, il disboscamento è proprio determinato dalla continua espansione dei terreni agricoli utilizzati per produrre le materie prime.

Le imprese saranno obbligate a esercitare “il dovere di diligenza” se desiderano commercializzare questo tipo di prodotti. Inoltre, le Commissione farà uso di “un sistema cooperativo” per valutare la condotta dei vari paesi e analizzarne il rispettivo livello di rischio di deforestazione. La Commissione non si limiterà a questo, ma ha intenzione di impegnarsi a livello multilaterale, in special modo con altri paesi che si distinguono per grandi consumi. Ciò dovrebbe garantire che all’interno dell’UE circolino solo prodotti commerciali la cui produzione non ha inficiato negativamente sulla condizione boschiva.

La lotta alla deforestazione dovrebbe avere una serie di effetti positivi. Prima di tutto, calerebbero le emissioni di gas serra e vi sarebbe un rallentamento nel deterioramento della biodiversità. In secondo luogo, queste nuove pratiche permetterebbero di tutelare soprattutto le popolazioni indigene che basano la propria sussistenza sull’ecosistema forestale.

Strategia per la gestione dei rifiuti

Alla base della nuova strategia avanzata dalla Commissione, c’è la volontà di implementare i meccanismi dell’economia circolare, in modo da ridurre a zero l’inquinamento dovuto alla gestione dei rifiuti. La Commissione si prefigge di raggiungere questo risultato “proponendo norme più rigorose per l’esportazione dei rifiuti, un sistema più efficiente per la circolazione dei rifiuti considerati risorsa e un’azione incisiva contro il traffico illegale”.

Sarà possibile esportare i rifiuti verso i paesi non aderenti all’OCSE, tuttavia queste spedizioni saranno soggette a limitazioni e autorizzate esclusivamente se i paesi terzi sono capaci di gestire i rifiuti in maniera ecosostenibile. Anche le esportazioni verso i paesi dell’OCSE saranno sottoposte a controlli e verranno interrotte nel caso ne venisse verificata la dannosità per l’ambiente.

Un’altra proposta della Commissione riguarda la semplificazione delle regole di transito dei rifiuti fra i paesi dell’UE, senza però diminuire l’efficacia dei controlli, e il rafforzamento dell’economia circolare. Questo dovrebbe aiutare a limitare la dipendenza dell’UE dalle materie prime di altri paesi e a procedere verso una decarbonizzazione delle industrie. Uno dei principali problemi da ovviare è la dipendenza dalle materie prime, oltre che procedere a una decarbonizzazione delle industrie.

Stando ai dati della Commissione europea, il valore delle spedizioni illecite di rifiuti ammonta a 9.5 miliardi di euro e costituisce il 30% del totale. Il regolamento si propone l’obiettivo di fronteggiare anche questa criticità attraverso l’istituzione di un gruppo UE di garanzia della legalità delle spedizioni di rifiuti, il conferimento all’OLAF (Ufficio europeo per la lotta anti-fronde) del potere di coordinare le indagini transnazionali condotte dagli stati membri sul traffico di rifiuti e l’introduzione di norme più stringenti in materia di sanzioni amministrative.

Strategia per il suolo

La Commissione ci ricorda che la salubrità del suolo è un aspetto fondamentale, perché dal suolo ricaviamo il 95% degli alimenti che mangiamo, è custode del 25% della biodiversità mondiale ed è il principale produttore di carbonio sulla Terra. Il 70% del suolo dell’UE, però, non si presenta in buone condizioni. La nuova strategia avanzata dalla Commissione propone una serie di misure necessarie per la protezione, il ripristino e l’uso sostenibile del suolo. Gli obiettivi perseguiti sono:

  • – combattere la deforestazione;
  • – aumentare il carbonio nei terreni dedicati all’agricoltura;
  • – riqualificare i terreni degradati;
  • – assicurare che entro il 2050 il suolo terrestre sia in buona salute.

Il risultato finale che si vuole raggiungere è di riconoscere al suolo lo stesso livello di protezione attualmente riconosciuto dall’UE all’acqua, all’aria e all’ambiente marino.