Il 31 agosto scorso l’Unione Europea ha raggiunto l’agognato traguardo di vaccinare il 70% della popolazione adulta entro l’estate. Ciò è avvenuto non senza differenze all’interno dell’Unione, come mostrano i dati del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, in cui, alla data dell’annuncio, saltava all’occhio il ritardo di Bulgaria, con appena il 20% della popolazione adulta vaccinata, nonché di Romania (31,9%), Lettonia (46,4%) e Croazia (47,7%); e i risultati significativi raggiunti da Malta (90,8%), Irlanda (87,7%), Danimarca, Portogallo e Belgio (al di sopra dell’83%).
La Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha comunque salutato la notizia affermando che “La vaccinazione del 70 % degli adulti nell’UE completata già in agosto è un grande risultato. La strategia dell’UE di procedere insieme sta dando i suoi frutti e pone l’Europa all’avanguardia nella lotta globale contro la COVID-19“. Ribadendo la necessità di fare di più, ha inoltre dichiarato che “dobbiamo aiutare anche il resto del mondo a vaccinarsi. L’Europa continuerà a sostenere i propri partner in questo sforzo, in particolare i paesi a basso e medio reddito.”
Oggi, al G20 Salute che si sta svolgendo a Roma proprio in queste ore, anche la Commissaria europea alla salute Stella Kyriakides ha posto l’accento sul ruolo che l’Unione Europea sta svolgendo nel contrasto alla pandemia e sulla necessità di una maggiore solidarietà a livello globale.
“L’UE, i suoi Stati membri e le istituzioni finanziarie, come Team Europe, – ha dichiarato al summit Kyriakides – hanno finora mobilitato oltre 40 miliardi di euro per gli sforzi dei paesi partner nella lotta contro il COVID-19. Abbiamo contribuito a guidare il lancio globale del vaccino con oltre 3 miliardi di euro a sostegno del programma internazionale COVAX” e – ha aggiunto – “L’UE ha dato l’esempio, esportando circa la metà della sua produzione“
Tuttavia, malgrado tali sforzi globali, alcuni paesi non hanno ancora ricevuto alcun vaccino. A tal proposito la Commissaria ha affermato che “La solidarietà vaccinale è una necessità geopolitica e dovrebbe diventare il marchio della cooperazione globale per uscire dalla pandemia.” e per questo “Team Europe continuerà a sostenere e consegnare almeno 200 milioni di dosi entro la fine del 2021.”
Non solo esportazione di vaccini. Kyriakides fa sapere che l’UE sta “investendo nella creazione di capacità di produzione di vaccini in Africa“. “Condividere la diagnostica e la terapeutica – spiega- è l’altra faccia della medaglia”. “La nostra imminente Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie, HERA, contribuirà a rafforzare la cooperazione internazionale e l’architettura globale di risposta alle emergenze” e “Sulla questione della produzione di vaccini, espanderemo la produzione e l’accesso equo ai vaccini e alle terapie COVID-19.”
“Solo un approccio globale con un impatto immediato – conclude la Commissaria- ci porterà fuori dalla pandemia e ci renderà più preparati per le future minacce transfrontaliere.”