Secondo un’indagine condotta dalla FundRaising School promossa da AICOON, 1 professionista su 2 ritiene che la riforma del terzo settore avrà un impatto decisivo sulla sua professione e il 97% nutre aspettative positive al riguardo.
Il Fundraising, in italiano “raccolta fondi”, si è negli ultimi anni progressivamente consolidato ottenendo recentemente anche il riconoscimento all’interno della riforma del terzo settore.
Questa tendenza viene confermata anche dall’indagine svolta da The FundRaising School , scuola di raccolta fondi promossa da AICCON – Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit. La survey è stata condotta sui suoi ex-alunni con l’obiettivo di rilevare il valore della formazione e le competenze considerate indispensabili per chi lavora in questo settore, nonché le principali tendenze di pensiero rispetto all’impatto della riforma sulla professione di fundraiser.
Gli intervistati si suddividono in lavoratori (55% presso organizzazioni non profit) e liberi professionisti (22%). Rispetto alla domanda: “Quali sono le competenze indispensabili per un fundraiser?” Sono emerse 5 meta-competenze considerate indispensabili dai partecipanti: competenze relazionali, motivazione, lavoro in team, problem solving, creatività. “Questa è la prova che per i professionisti della raccolta fondi la dimensione relazionale è centrale rispetto a quella prestazionale”, ha detto Paolo Venturi, direttore di The FundRaising Schoo
Sotto la lente la riforma del terzo settore: i fundraiser si sono mostrati ottimisti con riferimento al riconoscimento dell’attività di fundraising come necessaria (anziché residuale) per le organizzazioni non profit (37%) e all’introduzione di nuovi strumenti per la raccolta fondi (15%) quali l’aumento delle detrazioni e delle deduzioni per le erogazioni liberali destinate agli enti del terzo settore (24%), il social lending e l’equity crowdfunding (19%), la riforma del regime fiscale degli ETS (17%) e l’obbligo di redazione del Bilancio Sociale per enti le cui entrate superino 1 milione di euro (17%). Tuttavia è ancora presto per capire quale sarà l’impatto della riforma sulla professione del fundraiser.
E gli strumenti più utili per il fundraising? Secondo il campione troviamo al primo posto l’aumento delle detrazioni e delle deduzioni per le erogazioni liberali destinate agli enti del Terzo settore (24%), seguite dal social lending e all’equity crowdfunding (19%), dalla riforma del regime fiscale degli ETS (17%) e dall’obbligo di redazione del Bilancio Sociale per enti con entrate superiori a 1 milione di euro (17%).
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