É un giorno doloroso per l’Italia: tra le 157 vittime del disastro aereo avvenuto la mattina del 10 marzo in Etiopia, vi sono anche otto italiani impegnati professionalmente nel settore della solidarietà e della cooperazione. L’intero mondo della Cooperazione Internazionale è stato colpito dall’evento, infatti alcuni dei dispersi lavoravano nel settore da molti anni: Paolo Dieci è tra le vittime accertate, presidente di Link2007 e CISP per il quale in vista delle Assemblee Generali Annuali collaborava con dedizione con l’Area didattica del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università La Sapienza (CORIS).
Il velivolo, un Boeing 737-800 MAX della Ethiopian Airlines, partito da Addis Abeba e diretto a Nairobi, si è schiantato pochi minuti dopo il decollo. Non sono ancora chiare le cause dell’incidente. Tewolde Gebremariam, amministratore delegato della compagnia aerea, ha riferito che il pilota aveva richiesto e ottenuto l’autorizzazione a tornare indietro per un atterraggio di emergenza.
A bordo c’erano 8 membri dell’equipaggio e 149 passeggeri di 35 nazionalità, di cui nessuno sopravvissuto. Un bilancio tragico che ha visto coinvolti otto italiani: Paolo Dieci, presidente del Cisp e di Link 2007, Pilar Buzzetti, Virginia Chimenti e Rosemary Mumbi, funzionari del World Food Programme, Carlo Spini, Gabriella Vigiani e Matteo Ravasio, volontari della onlus bergamasca Africa Tremila, e Sebastiano Tusa, archeologo e assessore ai Beni Culturali della Regione Sicilia.
Il CISP, Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli, ha annunciato tramite un comunicato online la perdita di Paolo Dieci, “uno dei suoi fondatori, uno dei suoi più appassionati soci e più competenti cooperanti, il suo Presidente. Il nostro meraviglioso amico. Il mondo della cooperazione internazionale perde uno dei suoi più brillanti esponenti e la società civile italiana tutta perde un prezioso punto di riferimento”. “Oggi – prosegue il comunicato – ci sentiamo tutti soli. Da domani, però, ricominceremo a lavorare per affermare i diritti di ogni essere umano in qualsiasi parte del mondo si trovi, così come avrebbe fatto Paolo, con instancabile tenacia”.
Il suo collega Carlo Tassara ricorda Dieci affermando che “chi ha avuto il privilegio di conoscerlo, ha potuto apprezzare la sua professionalità, il suo rigore deontologico, la sua tenacia e la sua dirittura etica, oltre che un carattere aperto, uno spirito gioviale e una simpatia contagiosa. Tutti noi abbiamo appreso molto da lui e il suo esempio continuerà a ispirare il nostro lavoro, la prassi delle ONG di cooperazione allo sviluppo e i sogni di tanti e tante giovani che si avvicinano al no profit con la speranza di contribuire a creare un mondo migliore”.
Il Presidente della Repubblica Mattarella esprime il suo dolore, facendosi portavoce di un paese che “guarda con riconoscenza al loro impegno professionale e di vita, speso sul terreno della cultura e dell’archeologia, della cooperazione, di organizzazioni internazionali a servizio dello sviluppo umano”, e conclude rivolgendo “sentimenti di partecipazione e cordoglio ai familiari delle vittime e alle istituzioni che hanno visto il loro impegno”.