Per contrastare il cambiamento climatico, il Parlamento europeo ha approvato una proposta di nuovi regolamenti contro la deforestazione.
Secondo la FAO, 420 milioni di ettari di foresta, un’area più grande dell’UE, sono andati persi per la deforestazione tra il 1990 e il 2020. Si stima che il consumo dell’UE rappresenti circa il 10% della deforestazione globale. Un intervento dell’Europa per contrastare attivamente il fenomeno si è reso quindi necessario.
Per questo il 13 luglio, la Commissione per l’ambiente del Parlamento europeo ha adottato la proposta della Commissione di un regolamento sui prodotti privi di deforestazione. L’obbiettivo è fermare la deforestazione globale guidata dall’UE.
La nuova legge renderebbe obbligatoria per le aziende la verifica che i beni venduti nell’UE non siano stati prodotti su terreni deforestati o degradati. Ciò assicurerebbe ai consumatori che i prodotti che acquistano non contribuiscano alla distruzione delle foreste al di fuori dell’UE. In questo modo si ridurrebbe il contributo dell’UE al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità a livello globale.
La proposta della Commissione riguarda il bestiame, il cacao, il caffè, l’olio di palma e il legno, compresi i prodotti che ne sono derivati. La Commissione dovrebbe valutare, entro due anni dall’entrata in vigore, se le regole debbano essere estese ad altri beni come la canna da zucchero.
Dopo la votazione, il relatore Christophe Hansen ha dichiarato: “Siamo seri nella lotta al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità. Riconoscendo che l’UE è responsabile di circa il 10% della deforestazione globale, non abbiamo altra scelta che intensificare i nostri sforzi per fermare la deforestazione globale. Se riusciamo a trovare il giusto equilibrio tra ambizione, applicabilità e compatibilità con l’OMC, questo nuovo strumento ha il potenziale per aprire la strada a catene di approvvigionamento libere dalla deforestazione“.
La plenaria dovrebbe adottare la posizione del Parlamento a settembre, dopodiché potranno iniziare i negoziati sulla legge finale con gli Stati membri.
Fonte dal sito del Parlamento europeo per approfondire qui