È stata pubblicata la legge di conversione del decreto terremoto, il decreto legge 189/2016, sulla Gazzetta Ufficiale del 17 dicembre.
Il decreto contiene:
- attività di sostegno alle famiglie e alle imprese;
- agevolazioni e aiuti alle aziende;
- regole per intervenire nella riparazione e nella ricostruzione di: edifici, siti produttivi, beni culturali, infrastrutture;
- disposizioni per la tutela ambientale per le zone colpite dal terremoto;
- regole su rimborsi e indennizzi;
- regole per la partecipazione alle gare di lavori e di progettazione per la ricostruzione di edifici pubblici e privati.
Più in generale inoltre l’articolo 4 del provvedimento stabilisce l’istituzione di un Fondo per la ricostruzione delle aree terremotate, con una dotazione iniziale di 200 milioni di euro per l’anno 2016, per l’attuazione degli interventi di immediata necessità.
La ricostruzione delle aree danneggiate costerà 4,5 miliardi: 3,5 miliardi per i danni al patrimonio di famiglie e imprese, e un miliardo per i danni alle opere pubbliche (scuole, uffici, strade, beni culturali). La stima dei costi, che saranno inseriti nella Legge di Bilancio, è stata fornita ieri da Claudio De Vincenti, che ha illustrato a Palazzo Chigi alcune misure del decreto legge che il Cdm aveva appena approvato. Il provvedimento stanzia 200 milioni consentono di avviare subito la ricostruzione, ma si arriva a 300 milioni considerando ulteriori misure (tasse, imposte e oneri sociali differiti): un anticipo più misure più robuste.
Il pacchetto di misure più robuste sarà inserito nella prossima legge di Stabilità: i tecnici hanno lavorato all’estensione del raggio d’azione del decreto post-terremoto per superare l’emergenza delle aree colpite dal sisma di agosto e tracciare le linee guida per la ricostruzione. Nel provvedimento dovrebbe infatti trovare posto anche il primo passo del programma Casa Italia sulla prevensione sismica.
Il Decreto Terremoto “Prevederà – ha spiegato proprio Vasco Errani – un meccanismo di riconoscimento pieno dei danni del terremoto e dunque non ci troveremo in una situazione nella quale ogni anno dovremo discutere delle quote per il risarcimento”.
Per le scuole, tutti gli interventi di manutenzione e adeguamento sismico saranno fuori dal Patto di Stabilità. Sull’edilizia scolastica sono stati realizzati interventi importanti, ma l’antisismica richiederà un ulteriore potenziamento degli interventi.