UNIONE EUROPEA E PANDEMIA
Ursula Von der Leyen ha aperto il suo discorso sullo stato dell’Unione Europea facendo luce sui risultati raggiunti durante il periodo pandemico e mettendo in evidenza il lavoro fatto insieme per poter raggiungere questi stessi risultati. Tra i risultati più importanti c’è sicuramente il fatto di aver raggiunto l’obiettivo di somministrare due dosi vaccinali al 70% della popolazione europea compresa tra i 18 e i 64 anni. Ciò, ha ricordato Von der Leyen è stato permesso anche dal raddoppio del contributo dato a COVAX, salito così a 1 miliardo di euro. Inoltre, per sostenere gli ospedali e rafforzare la preparazione dei vari sistemi sanitari a nuove pandemie, è stato creato un nuovo piano chiamato HERA che riunisce ricercatori, aziende di biotecnologie, produttori, autorità di regolamentazione e autorità pubbliche per rilevare e caratterizzare rapidamente le nuove varianti, adattare i vaccini e aumentare le capacità produttive esistenti (piano sostenuto da Team Europe con 1,5 miliardi di euro). Come già anticipato, l’Unione Europea è stata un leader mondiale nell’esportazione dei vaccini e garantisce in ciò una maggior trasparenza e responsabilità (ha esportato all’incirca 700 milioni di dosi di vaccino in 130 Paesi).
NEXTGENERATION EU E GREEN DEAL
La Presidente ha poi fatto riferimento al NextGenerationEU, lanciato per far fronte agli effetti della pandemia e creare un’Europa più digitale, più verde e più resiliente. Lo strumento ha infatti l’obiettivo di proteggere maggiormente le vite umane; rafforzare il Green Deal e la trasformazione digitale. Sono stati stanziati all’incirca 806 miliardi di euro, di cui il 37% stanziato appunto per un’Europa più verde, con la riduzione del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2050; e il 20% per un’Europa più digitale, puntando, tra l’altro, su una nuova generazione di supercomputer tutti made in Europe. La parte restante è stata poi destinata principalmente ai singoli Stati Membri per sostenere l’occupazione tramite il Programma SURE, tramite il quale, alla fine dell’estate, abbiamo potuto vedere che 19 Paesi su 27 stavano già tornando ai livelli di occupazione e di economia di prima della pandemia.
Per quanto riguarda il cambiamento climatico, la Presidente Von der Leyen è convinta che possiamo in qualche modo rimediare ai nostri errori perché soluzioni visibili sono già presenti, come per esempio in Germania dove si contano più auto elettriche che a benzina, o ancora la creazione di un Bauhaus europeo (bello, sostenibile, insieme). Ma, avverte, per avere una transazione verde più equa, bisogna guardare anche alla povertà energetica e cercare di risolvere questo problema in quanto non tutti i Paesi hanno la stessa quantità di energia.
Quello che è stato sottolineato questa mattina è stato che, per raggiungere gli obiettivi del 2030, l’Unione Europea non può fare tutto da sola; va quindi posta molta più importanza ai diversi partenariati con i paesi terzi, soprattutto con gli Stati Uniti. Questi partenariati sono importanti anche alla luce dei cambiamenti del sistema internazionale: la Cina sta acquisendo un ruolo sempre maggiore e solo insieme, UE e USA, possono riaffermare l’importanza del ruolo dell’Occidente nel mondo.
STATO DI DIRITTO DELL’UNIONE
Un altro importante tema è quello dei diritti delle persone. La Commissione, per esempio, ha più volte proclamato la sua vicinanza e il suo sostegno al popolo afghano e ha deciso di aumentare la spesa in aiuti umanitari di 100 milioni di euro; questo ulteriore intervento sembrerebbe, inoltre, utile per evitare una carestia e una catastrofe umanitaria.
Un altro importante impegno che l’Unione ha deciso di prendere è stato il non acquisto di quei prodotti realizzati sfruttando il lavoro umano. La Presidente ha poi sottolineato l’importanza dello stato di diritto. Per esempio, il principio diuguaglianza davanti alla legge deve essere garantito a tutti i cittadini. Ma si parla anche del diritto alla libertà, soprattutto durante la pandemia si è parlato di essere liberi dalla paura e, per quanto riguarda le donne, costrette spesso a vivere con compagni violenti, questo è di vitale importanza.
Von der Leyen ha anche accennato a nuovi obiettivi sociali, come il garantire lavoro ad almeno il 78% della popolazione compresa tra i 20 e i 64 anni entro il 2030 ; Un altro obiettivo da raggiungere entro il 2030 è quello di far sì che le persone in povertà e colpite da esclusione sociale diminuiscano di 15 milioni. Bisogna prestare attenzione, quindi, a qualsiasi tipo di soggetto fragile.
IL MONDO IN MANO AI GIOVANI
Ursula Von der Leyen ha concluso il suo discorso dicendo che la nostra Unione è di bellezza unica e unica di bellezza; è un’Unione plasmata dalle nostre storie, diverse l’una dall’altra e quindi ricca di anima propria. Elogiando poi la campionessa paralimpica italiana Bebe Vio, presente nell’Eurocamera, la Presidente ha voluto dimostrare che nonostante tutto, con mille ostacoli per la strada, si può raggiungere l’obiettivo da sempre desiderato, e ciò andrebbe fatto anche a livello europeo da tutti i cittadini. Qui a voluto anche sottolineare che il futuro europeo è in mano ai giovani, sempre più propensi a voler vivere in condizioni migliori, a volere rivoluzioni, i quali sanno anche dare un significato all’empatia e alla solidarietà. I giovani hanno carattere riflessivo, determinato e attento, basato su determinati valori e coraggioso sull’azione. Va evidenziato che non tutti i parlamentari sono stati d’accordo con questa fiducia presentata verso la nuova generazione, ma un cambiamento è necessario è Ursula Von der Leyen si impegnerà affinché ciò avverrà.