Il 12 luglio, la Commissione europea ha consultato gli Stati membri per discutere di modifiche al quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato. Il provvedimento è in vigore dal 23 marzo 2022 per sostenere l’economia UE nel contesto dell’invasione russa dell’Ucraina.
La bozza della Commissione punta ad adeguare il quadro di crisi al prolungamento del conflitto e ai suoi effetti sull’economia e sulla situazione energetica. Viene infatti preso in considerazione anche l’obiettivo dell’UE di diventare indipendente dai combustibili fossili, in linea con il piano REPowerEU.
Questo emendamento consentirebbe agli Stati membri di istituire nuovi regimi da gare d’appalto, oppure sostenere direttamente progetti, senza gare d’appalto, con determinati limiti alla quota del sostegno pubblico per investimento. Specifici bonus di ricarica sarebbero previsti per le piccole e medie imprese nonché per soluzioni particolarmente efficienti dal punto di vista energetico.
La Commissione ha consultato gli Stati membri anche su nuove regole per erogare aiuti alle imprese di qualsiasi settore in difficoltà per la crisi, compresi l’agricoltura e la pesca. Le entità controllate dalla Russia sanzionate saranno escluse dall’ambito di applicazione di queste misure.
Margrethe Vestager, responsabile della politica di concorrenza, ha dichiarato: “L’aggressione militare ingiustificata della Russia contro l’Ucraina continua. Così come il suo impatto sugli ucraini e anche sulla nostra economia dell’UE. Questo è il motivo per cui proponiamo di adeguare il quadro temporaneo di crisi in modo che rifletta e sostenga gli importanti e urgenti obiettivi del Piano REPowerEU di accelerare la diversificazione degli approvvigionamenti energetici per diventare ancora più rapidamente indipendenti dai combustibili fossili. Poiché la crisi persiste, proponiamo anche di aumentare il livello massimo di aiuto che può essere concesso nell’ambito della disciplina. Decideremo la strada da seguire tenendo conto delle opinioni di tutti gli Stati membri e della necessità di preservare una concorrenza effettiva nel mercato unico“.
Il quadro temporaneo di crisi sarà in vigore fino al 31 dicembre 2022. La Commissione valuterà prima di tale data se sarà necessario prorogarlo.
Fonte dal sito della Commissione europea qui