Il settore agroalimentare riveste una fondamentale importanza nel raggiungimento degli obiettivi ambientali e climatici europei, in particolare per quanto riguarda l’abbattimento delle emissioni di CO2 e il contrasto al degrado ambientale. Nel corso della seconda Farm to Fork Conference tenutasi il 14 e 15 ottobre 2021, la Commissione ha ribadito questo ruolo, sottolineando come la produzione e il consumo di cibo sostenibile sia l’unico modo di contrastare gli effetti del cambiamento climatico sulla produzione.
Il sondaggio dell’Eurobarometro “Making our food fit for the future – Citizens’ expectations” ha rilevato la consapevolezza e l’attitudine positiva dei cittadini europei verso la sostenibilità alimentare e le loro percezioni su quanto potrebbe essere migliorato per proseguire con successo la transizione verde nel settore.
Secondo l’indagine, tra le caratteristiche più importanti di un cibo “sostenibile” per i consumatori europei si trovano il fatto di essere sano e nutriente (41%), prodotto con un uso nullo o limitato di pesticidi (32%) ed economicamente accessibile per tutti (29%). Tuttavia, pochi prediligono prodotti locali o a filiera corta (24%) e ancora meno menzionano un basso impatto ambientale e climatico (22%). Il supporto all’economia locale è importante ai fini di perseguire la sostenibilità solo per un cittadino su due, mentre altri aspetti sociali e ambientali contano rispettivamente per il 39% e il 37% dei rispondenti.

Fonte: Eurobarometro, “Making our food fit for the future – Citizens’ expectations”, 2020
Tali risposte evidenziano una certa attenzione alla salute e all’accessibilità da parte dei cittadini, particolarmente comprensibile in relazione alla pandemia in atto, mentre le dimensioni più tecnicamente legate alla sostenibilità, quali la lunghezza della catena del valore dei prodotti o il congruo compenso per i produttori, vengono poste più in secondo piano.
Inoltre, al momento dell’acquisto, le caratteristiche che i consumatori europei privilegiano sono primariamente il sapore (45%), la sicurezza (42%) e il costo del prodotto (40%); la sostenibilità della filiera sarebbe solo al nono posto per importanza (15%).

Il 45% dei rispondenti afferma che una maggiore disponibilità di prodotti sostenibili e un’informazione chiara sulle etichette in riferimento agli impatti sociali, economici e ambientali del cibo (41%) sarebbe utile ad invogliare i consumatori a fare acquisti più consapevoli. Tuttavia, una parte consistente di cittadini ritiene di avere solo una responsabilità indiretta per questo (43%), mentre coloro che dovrebbero attuare modalità chiare e sostenibili di produzione sarebbero i produttori stessi (65%), le società di trasformazione (58%) e i governi nazionali (47%).
In particolare, il 91% dei rispondenti afferma che il cibo offerto nelle istituzioni pubbliche dovrebbe essere sostenibile, l’89% che le aziende alimentari stesse dovrebbero prendere iniziativa per innalzare gli standard di sostenibilità dei loro prodotti e l’88% che le informazioni su tali caratteristiche di sostenibilità dovrebbero comparire obbligatoriamente sulle etichette, possibilmente con l’introduzione di un logo di identificazione (85%). In generale, l’83% dei rispondenti è a favore di standard di sostenibilità più stringenti.
Riconoscendo il potere di influenza del marketing, il 79% è favorevole alla limitazione delle pubblicità che non contribuiscano a compiere scelte alimentari sane. L’87% dei cittadini ritiene che l’UE dovrebbe svolgere un ruolo più proattivo nel promuovere una filiera alimentare mondiale sostenibile.

Infine, i cittadini sono sensibili alle frodi alimentari e al rispetto degli standard posti dall’UE in termini di qualità, trasparenza e sicurezza dei prodotti: molti temono di essere tratti in inganno rispetto all’effettiva qualità del cibo (61%) e di correre rischi per la propria salute (55%). Circa il 40% vorrebbe avere maggiori sicurezze sull’effettiva soddisfazione degli standard UE da parte delle aziende, sia UE sia extra-UE.

Tali dati testimoniano come in Europa il concetto di sostenibilità del cibo sia stato recepito principalmente come garanzia di qualità, alimentazione sana e sicurezza dalle frodi, assicurata dalle regolamentazioni stringenti dell’UE in merito. Tuttavia, rimangono alcune zone d’ombra con riguardo alle dimensioni legate alla sostenibilità alimentare e sociale, in quanto i cittadini privilegiano cibi sani e poco costosi, indicando queste caratteristiche, e non altre più strettamente legate al concetto di sostenibilità (come l’impatto ambientale o il rispetto dei diritti dei lavoratori) quali componenti fondamentali di un prodotto sostenibile.