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Assaltata la sede del Servizio europeo per l’azione esterna

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Ieri sera, durante le proteste contro le restrizioni per il COVID-19, è stata presa d’assalto anche la sede del Servizio di azione esterna dell’UE (EEAS). La manifestazione, che ha visto la partecipazione di 50 mila persone, anche provenienti da altri paesi d’Europa, è degenerata in violenza e scontri con la polizia.

Bruxelles è stata messa a ferro e fuoco con veicoli incendiati, lanci di sassi e edifici assaltati. Fra questi anche la sede del Servizio di Azione esterna dell’UE. La polizia ha risposto con cariche, con il lancio di lacrimogeni e l’uso di idranti.

Sono subito arrivate parole di condanna da parte delle istituzioni europee. Josep Borell, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha così commentato ieri in un tweet: “Condanniamo fermamente l’insensatezza della distruzione e della violenza alla manifestazione di oggi a Bruxelles, anche contro le sedi dell’EEAS e dell’FPI [Foreign Policy Instruments]”.

Anche Roberta Metsola, la neo Presidente del Parlamento europeo, si è espressa sui fatti di ieri in un tweet: “Il vandalismo di oggi, compreso l’attacco all’EEAS a Bruxelles, è tanto oltraggioso quanto insensato. L’EEAS è per la pace, per il dialogo, per la sicurezza. Grazie alla polizia che si è messa in pericolo. Il Parlamento europeo è al fianco dei nostri colleghi e condanna questi atti.”